Molestie e mobbing sul lavoro : quali sono le differenze e come difendersi

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Una guida per riconoscere e affrontare comportamenti lesivi sul posto di lavoro

Negli ultimi anni, il tema delle molestie sul lavoro e del mobbing è diventato sempre più rilevante, con numerose sentenze della Corte di Cassazione che ne chiariscono i confini giuridici. Sebbene entrambi siano comportamenti dannosi per i lavoratori, molestie e mobbing non sono la stessa cosa e presentano differenze fondamentali sia dal punto di vista legale che psicologico.

In questo articolo analizziamo cosa si intende per molestie e mobbing, come riconoscerli e quali strumenti giuridici possono essere utilizzati per difendersi.

Cosa sono le molestie sul lavoro ?

Le molestie sul lavoro si riferiscono a comportamenti offensivi, discriminatori o intimidatori rivolti a un lavoratore. Questi atti possono essere episodici o ripetuti e creano un ambiente lavorativo ostile, degradante o intimidatorio.

Tipologie di molestie sul lavoro

  • Molestie morali: insulti, umiliazioni o discriminazioni basate su sesso, etnia, religione, età o altri fattori.
  • Molestie sessuali: comportamenti indesiderati a sfondo sessuale, come commenti inappropriati, avances o contatti fisici non richiesti.
  • Molestie psicologiche: pressioni eccessive, minacce, isolamento lavorativo o altre forme di abuso emotivo.

Cosa dice la legge sulle molestie sul lavoro ?

In Italia, le molestie sul lavoro sono vietate da diverse normative, tra cui:

  • Art. 2087 del Codice Civile, che obbliga il datore di lavoro a garantire un ambiente sicuro.
  • D.Lgs. 198/2006 (Codice delle pari opportunità), che vieta le discriminazioni sul lavoro.
  • D.Lgs. 81/2008 (Testo Unico sulla Sicurezza sul Lavoro), che include i rischi psicosociali.
  • Art. 612-bis del Codice Penale, che punisce lo stalking, applicabile in casi gravi di molestie reiterate.

Cos’è il mobbing?

Il mobbing è un fenomeno più complesso rispetto alle molestie, in quanto implica una serie di azioni vessatorie sistematiche e prolungate nel tempo con lo scopo di isolare, emarginare o spingere il lavoratore alle dimissioni.

Si distingue dalle molestie perché non è un singolo atto offensivo, ma una strategia persecutoria continua attuata da colleghi o superiori.

Tipologie di mobbing

  • Mobbing verticale: attuato da un superiore contro un dipendente (bossing).
  • Mobbing orizzontale: attuato da colleghi di pari grado.
  • Mobbing dal basso: praticato da dipendenti nei confronti di un superiore.

Segnali di mobbing

  • Esclusione dai progetti o dalle riunioni aziendali.
  • Assegnazione di compiti umilianti o insostenibili.
  • Diffusione di false informazioni per screditare la vittima.
  • Emarginazione sociale all’interno del luogo di lavoro.

Cosa dice la legge sul mobbing ?

A differenza delle molestie, il mobbing non ha una normativa specifica in Italia, ma può essere perseguito attraverso:

  • Art. 2087 del Codice Civile, per responsabilità del datore di lavoro.
  • Art. 2043 del Codice Civile, per danno ingiusto.
  • Art. 32 della Costituzione, per tutela della salute psicofisica del lavoratore.
  • Art. 572 del Codice Penale, nei casi più gravi (maltrattamenti contro persone vulnerabili).

Differenze tra molestie e mobbing

Caratteristica Molestie sul lavoro Mobbing
Frequenza Può essere un episodio isolato Deve essere un comportamento continuato e sistematico
Obiettivo Può essere generico o discriminatorio Mirato a emarginare la vittima
Responsabili Superiori, colleghi o terze persone Generalmente colleghi o superiori
Effetti sulla vittima Stress, ansia, disagio Danno psicologico, depressione, perdita del lavoro
Base legale Protezione da discriminazioni e violenze Danno alla salute e alla dignità del lavoratore

Come difendersi da molestie e mobbing ?

Se si è vittima di molestie o mobbing, è fondamentale agire tempestivamente:

1. Documentare i fatti

  • Raccogliere prove scritte (email, messaggi, documenti).
  • Annotare date e dettagli degli episodi subiti.
  • Chiedere il supporto di colleghi testimoni.

2. Segnalare il problema

  • Parlare con il responsabile delle risorse umane o con un sindacato.
  • Presentare un esposto all’INAIL se il problema ha causato danni alla salute.

3. Ricorrere alle vie legali

  • Denunciare il caso all’Ispettorato del Lavoro.
  • Rivolgersi a un avvocato specializzato in diritto del lavoro.
  • Nei casi più gravi, sporgere denuncia penale.

Conclusione

Le molestie sul lavoro e il mobbing sono problematiche serie che possono avere conseguenze devastanti sulla vita di un lavoratore. Riconoscere le differenze tra questi fenomeni è fondamentale per identificare il problema e agire nel modo corretto.

Grazie alle recenti sentenze della Cassazione, la giurisprudenza sta sempre più tutelando i lavoratori da queste forme di abuso, ma è essenziale che chi ne è vittima non rimanga in silenzio e si avvalga degli strumenti legali a disposizione.

Se sospetti di essere vittima di molestie o mobbing, non sei solo: ci sono enti, sindacati e professionisti pronti ad aiutarti. Denunciare è il primo passo per tutelare la propria dignità e il proprio benessere psicologico.

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