Mobbing e demansionamento : due fenomeni spesso correlati, ma giuridicamente distinti

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Mobbing e demansionamento: differenze giuridiche e implicazioni per i lavoratori

Mobbing e demansionamento sono fenomeni spesso correlati ma distinti dal punto di vista giuridico. Mentre il mobbing si caratterizza per una serie di atti vessatori volti a emarginare un lavoratore, il demansionamento riguarda la dequalificazione professionale senza necessariamente un intento persecutorio. La giurisprudenza italiana ha chiarito le differenze e le tutele applicabili in questi casi.

Nel mondo del lavoro, le condizioni di impiego possono variare a causa di scelte aziendali, riorganizzazioni o decisioni dirigenziali. Tuttavia, quando queste modifiche portano a una dequalificazione del lavoratore o a comportamenti vessatori sistematici, si entra nell’ambito del demansionamento o del mobbing.

Questi due fenomeni, sebbene distinti dal punto di vista giuridico, possono sovrapporsi nella pratica. Comprendere le differenze tra i due è essenziale per individuare le corrette strategie di tutela.

Cos’è il Mobbing?

Il mobbing è un insieme di comportamenti vessatori e persecutori attuati nei confronti di un lavoratore con l’obiettivo di emarginarlo, isolarlo o indurlo alle dimissioni.

Si tratta di una condotta sistematica che può includere:

  • Umiliazioni ripetute
  • Esclusione da riunioni e attività aziendali
  • Assegnazione di incarichi inutili o degradanti
  • Critiche ingiustificate e continue
  • Atteggiamenti intimidatori o minacciosi

L’elemento chiave del mobbing è l’intenzionalità vessatoria, che deve essere provata per ottenere tutela legale.

Cos’è il Demansionamento?

Il demansionamento si verifica quando un lavoratore viene assegnato a mansioni inferiori rispetto a quelle per le quali è stato assunto o che ha acquisito nel corso della sua carriera.

È disciplinato dall’art. 2103 del Codice Civile, che tutela il lavoratore vietando retrocessioni di mansione che comportino una riduzione delle competenze e delle prospettive di carriera.

A differenza del mobbing, il demansionamento non implica necessariamente un intento persecutorio. Può essere il risultato di scelte aziendali, crisi economiche o riorganizzazioni, anche se ciò non lo rende automaticamente legittimo.

Quando il Demansionamento Diventa Mobbing ?

In alcuni casi, il demansionamento può essere usato come strumento di mobbing. Per esempio, un lavoratore può essere assegnato a mansioni inferiori per umiliarlo e spingerlo a lasciare il posto di lavoro.

Perché si configuri mobbing, il demansionamento deve:

  • Essere accompagnato da altri comportamenti vessatori
  • Creare un ambiente di lavoro ostile
  • Avere l’intento di danneggiare psicologicamente il lavoratore

Se invece il demansionamento è un atto isolato, senza finalità persecutorie, non può essere qualificato come mobbing ma resta comunque una violazione dei diritti del lavoratore.

La Giurisprudenza su Mobbing e Demansionamento

La giurisprudenza italiana ha più volte chiarito le differenze tra i due fenomeni.

Il Consiglio di Stato, con la sentenza n. 2354 del 12 marzo 2024, ha ribadito che mobbing e demansionamento sono giuridicamente distinti.

  • Il mobbing si caratterizza per una serie di atti persecutori ripetuti nel tempo
  • Il demansionamento riguarda esclusivamente la dequalificazione professionale
  • Sebbene possano coesistere, devono essere trattati separatamente per individuare le giuste tutele

Questa distinzione è fondamentale perché le conseguenze giuridiche e risarcitorie sono diverse.

Quali Sono le Tutele per i Lavoratori ?

Le azioni legali da intraprendere variano in base alla situazione:

  • Se si tratta di demansionamento: Il lavoratore può chiedere il reintegro nelle mansioni originarie e il risarcimento per il danno alla carriera e alla professionalità subiti.
  • Se si tratta di mobbing: Il lavoratore può agire per ottenere il risarcimento dei danni morali, biologici ed esistenziali derivanti dalle vessazioni.
  • Se il demansionamento è strumentale al mobbing: È possibile chiedere sia il ripristino delle mansioni che il risarcimento per il danno subito a causa del comportamento persecutorio.

Conclusione

Mobbing e demansionamento sono spesso correlati, ma giuridicamente distinti. Il demansionamento, seppur illegittimo, non è sempre accompagnato da un intento vessatorio, mentre il mobbing implica una condotta reiterata e sistematica di persecuzione.

La giurisprudenza ha chiarito la necessità di distinguere tra questi due fenomeni per garantire una corretta applicazione delle tutele e fornire ai lavoratori gli strumenti adeguati per difendere i propri diritti.

Immagine: Corte di Cassazione, Roma, cortesia Paolo Centofanti direttore Fede e Ragione.