Licenziamento di due dipendenti dello IOR : è mobbing ? analisi del caso

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Due dipendenti dello IOR, licenziati dopo essersi sposati per incompatibilità con le policies dell’istituto, fanno ricorso per mobbing

Recentemente, lo IOR (Istituto per le Opere di Religione), noto come la “banca vaticana”, è stato al centro di una controversia riguardante il licenziamento di due dipendenti che, dopo essersi sposati, sono stati allontanati dall’istituto. Questo episodio ha sollevato interrogativi sulle politiche interne dello IOR e sulle normative relative alle relazioni personali tra colleghi.

I fatti

Domenico e Silvia, entrambi dipendenti dello IOR da oltre un decennio, si sono sposati il 31 agosto 2024. Successivamente, l’istituto ha applicato un nuovo regolamento interno che vieta le relazioni familiari tra dipendenti, richiedendo che uno dei due coniugi lasci il proprio incarico entro 30 giorni dal matrimonio. Non avendo ottemperato a questa disposizione, entrambi sono stati licenziati il 1º ottobre 2024.

Le posizioni delle parti coinvolte

Lo IOR sostiene che la norma sarebbe antecedente, e che è stata introdotta per prevenire potenziali conflitti di interesse e garantire l’integrità dell’istituto. Secondo quanto riportato, l’ente, con circa 100 dipendenti, ritiene che le relazioni familiari possano compromettere la trasparenza e l’imparzialità nelle operazioni.

I coniugi licenziati, assistiti dall’avvocato Laura Sgrò, hanno impugnato il provvedimento, definendolo illegittimo e lesivo dei diritti fondamentali dei lavoratori. Essi sostengono che la norma sia stata applicata retroattivamente e che non vi fosse alcun rischio concreto di conflitto di interessi, dato che le loro mansioni non comportavano accesso a informazioni sensibili.

Aspetti legali e considerazioni

Il caso solleva questioni complesse riguardanti la legittimità di regolamenti interni che vietano le relazioni personali tra dipendenti. In generale, le normative sul lavoro tutelano la sfera privata dei lavoratori, e interventi su relazioni personali potrebbero essere considerati discriminatori se non giustificati da esigenze organizzative concrete.

Tuttavia, in contesti particolari come quello vaticano, potrebbero esistere regolamentazioni specifiche che differiscono dalle leggi italiane o internazionali. È quindi fondamentale valutare se le politiche dello IOR siano conformi ai principi di proporzionalità e non discriminazione.

Conclusioni

Il licenziamento dei due dipendenti dello IOR dopo il loro matrimonio evidenzia la necessità di un equilibrio tra le politiche aziendali e i diritti individuali. Sebbene le organizzazioni possano adottare misure per prevenire conflitti di interesse, tali misure devono essere proporzionate e rispettose della sfera privata dei dipendenti. Il caso in questione potrebbe stabilire un precedente significativo per future controversie in ambito lavorativo, specialmente in contesti con regolamentazioni particolari come quello vaticano.