Come si differenziano mobbing e straining
Il mobbing e lo straining sono due forme di disagio lavorativo che, sebbene spesso confuse, presentano differenze importanti. Entrambi i fenomeni possono causare gravi danni psicologici e fisici alla vittima, influenzando non solo la sua carriera professionale, ma anche la sua vita personale.
- Il mobbing si caratterizza per un insieme di comportamenti vessatori e reiterati nel tempo, messi in atto con l’intento di isolare, denigrare o spingere la vittima a dimettersi. È un’azione continua e sistematica, spesso perpetrata da colleghi o superiori.
- Lo straining, invece, si distingue per essere una situazione di stress costante, causata da una singola azione o decisione che pone il lavoratore in una condizione di difficoltà permanente. Non è necessario che le azioni siano reiterate, ma il loro effetto è duraturo e insostenibile.
Esempi pratici di mobbing e straining
Mobbing
- Un dipendente viene sistematicamente escluso da riunioni, aggiornamenti o attività di gruppo.
- La vittima riceve critiche costanti e immotivate, anche di fronte ai colleghi.
- Viene assegnato un carico di lavoro insostenibile o, al contrario, viene privato di compiti significativi per ridurne l’autostima.
Straining
- Un lavoratore viene trasferito in un ufficio isolato o privato degli strumenti necessari per svolgere le proprie mansioni.
- L’azienda modifica unilateralmente il ruolo o il contratto del dipendente, imponendogli condizioni lavorative peggiorative.
- Una decisione aziendale, come un cambio di turno o di sede, viene presa senza possibilità di confronto, mettendo il lavoratore in una situazione di disagio permanente.
Le conseguenze di mobbing e straining
Entrambi i fenomeni hanno effetti devastanti sulla salute della vittima. I disturbi più comuni includono:
- Stress cronico e sindrome da burnout, che si manifestano con sintomi come insonnia, stanchezza cronica e difficoltà di concentrazione.
- Disturbi psicosomatici, come problemi cardiovascolari, mal di testa frequenti e gastriti.
- Depressione e ansia, che possono portare a isolamento sociale e, nei casi più gravi, a ideazioni suicidarie.
Le conseguenze non sono limitate al lavoratore. Le aziende che non contrastano questi fenomeni possono subire perdite significative in termini di produttività, reputazione e costi legali.
Cosa dice la legge italiana su mobbing e straining
In Italia, il quadro normativo tutela i lavoratori, ma la distinzione tra mobbing e straining non è sempre chiara. Entrambi i fenomeni sono coperti dall’articolo 2087 del Codice Civile, che obbliga il datore di lavoro a garantire condizioni di lavoro sicure e salubri.
La giurisprudenza, negli ultimi anni, ha riconosciuto il danno da straining come una fattispecie autonoma rispetto al mobbing. In particolare:
- Per il mobbing, è necessario dimostrare la sistematicità e l’intenzionalità delle azioni vessatorie.
- Per lo straining, invece, basta provare l’esistenza di una condizione di disagio lavorativo permanente causata da una decisione o comportamento del datore di lavoro.
In entrambi i casi, è fondamentale raccogliere prove concrete, come e-mail, messaggi o testimonianze, per avviare un’azione legale.
Come difendersi da mobbing e straining
Se ritieni di essere vittima di mobbing o straining, è importante agire tempestivamente. Ecco alcuni passaggi utili:
- Documenta tutto: conserva comunicazioni, note e qualsiasi altro elemento che possa testimoniare il comportamento scorretto.
- Rivolgiti ai sindacati o a un consulente legale: molti sindacati offrono supporto specifico per le vittime di disagio lavorativo.
- Parla con un medico o uno psicologo: ottenere una certificazione medica sui danni subiti può essere cruciale in un eventuale procedimento legale.
- Valuta un’azione legale: rivolgiti a un avvocato specializzato in diritto del lavoro per valutare la possibilità di un ricorso contro il datore di lavoro.
La prevenzione: il ruolo delle aziende
Le aziende hanno un ruolo fondamentale nel prevenire e combattere mobbing e straining. Alcuni interventi efficaci includono:
- Formazione dei dirigenti e responsabili HR per riconoscere e gestire i casi di disagio lavorativo.
- Politiche di ascolto e mediazione, come l’istituzione di un referente interno per le segnalazioni.
- Promozione di un ambiente lavorativo inclusivo, in cui il benessere dei dipendenti sia prioritario.
Conclusioni
Mobbing e straining sono due problemi reali che possono avere conseguenze devastanti per i lavoratori e le aziende. È fondamentale riconoscere questi fenomeni e intervenire rapidamente, sia a livello individuale che organizzativo. Solo con un impegno congiunto possiamo creare ambienti di lavoro più sani e rispettosi, garantendo il benessere di tutti.